DIECI REGOLE PER IL CENSIMENTO E FORMAZIONE DEL CATASTO ALBERI

1)La prima regola da seguire durante il censimento arboreo è quella di individuare l’area verde di appartenenza, delimitandone il perimetro e l’area. Non sempre questo tipo di aree è soltanto un’area alberata, ma spesso al suo interno si possono ritrovare anche altre specie vegetali (di norma arbustive) che vanno a delineare le caratteristiche tipiche di un’area verde. La finalità del censimento arboreo, esclude il censimento di tutte le componenti vegetali se pur presenti in alcune aree alberate. Il censimento delle aree verdi potrà essere oggetto di realizzazione successiva così come descritto nel livello informativo 3 dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) sui sistemi di gestione del verde.

 

2) La seconda regola del censimento riguarda la misura di alcuni parametri dendrometrici ritenuti fondamentali:

                1)diametro e circonferenza del tronco,

                2) diametro della chioma

                3) altezza dell’albero.

Una doverosa specificazione va fatta in merito alla misura del diametro del tronco che, di norma, andrebbe misurato a petto d’uomo(1,30 m ).

Non sempre però è possibile misurare questo parametro a petto d’uomo in ragione di diverse motivazioni, dovute alle caratteristiche specifiche dell’albero, alla conformazione del fusto in seguito ad interventi umani, all’età della pianta e a fattori di cura e portamento dell’albero nella sua attuale situazione. A questo proposito infatti è uno schema funzionale in campo è quello di utilizzare prioritariamente due valori a seconda del caso in esame,

                a)DBH o a petto d’uomo

                b)DBF prima della prima biforcazione,

e solo se costretti come extrema ratio la misura al colletto, se non fosse possibile utilizzare le prime due. 

3) La terza regola è quella di adottare una rapida, ma accurata valutazione dello stato di salute della pianta censita, indicando con chiarezza espositiva la situazione problematica(o le situazioni problematiche) riscontrabili nell’individuo arboreo. 

4) La quarta regola è quella di censire in modo univoco ed inequivocabile l’individuo arboreo, tramite l’apposizione di un apposito contrassegno codificato sull’albero, ad altezza superiore ai 2,30 m da terra e che non sia troppo invasivo per la pianta. L’identificabilità univoca dell’albero è condizione necessaria per la correttezza delle manutenzioni e degli interventi futuri. La modalità di etichettatura studiata in campo per la realizzazione dell’identificazione univoca è stato il sistema ArboTag© con martello Signumat©: in tutte le situazioni non adatte all’etichettatura tramite Arbotag© devono essere utilizzate altre tipologie di etichette temporanee che, quando si verificheranno le condizioni per l’applicazione delle etichette Arbotag© saranno progressivamente sostituite. 

5) La quinta regola è quella di acquisire almeno un’immagine dell’individuo arboreo lo stesso giorno del rilievo, per documentare anche visivamente le caratteristiche salienti degli alberi e permettere un confronto, sperando di averne l’occasione, a distanza di anni. 

6) La sesta regola è quella di posizionare correttamente rispetto ad un sistema di coordinate la posizione di stazione dell’individuo arboreo, per avere un suo posizionamento spaziale individuabile in una mappa del territorio comunale e catastale.

7) La settima e fondamentale regola riguarda l’accuratezza nella determinazione del genere e della specie (ove possibile) di appartenenza dell’individuo arboreo, dapprima in campo e poi non in campo consultando testi specialistici e riviste di settore.

 8) L’ottava regola è quella di usare idonea strumentazione professionale nelle misure dendrometriche: cavalletto dendrometrico, rotella per circonferenze e diametro, clinometro.

9) La nona regola è quella di esaminare tramite un PC le attività di rilievo in campo per perfezionare la stesura delle schede degli alberi in tutti i loro aspetti.

10)La decima regola è quella di monitorare durante il rilievo degli individui arborei la presenza di caratteristiche riconducibili ai requisiti minimi per la monumentalità dell’individuo arboreo, con il chiaro intento di archiviare nel catasto uno dei capolavori della natura.